Tutti gli anni ci si ripromette che no, non sarà come l’anno precedente, non usciremo in strade trafficate ed affollate per andare a prendere i regali, no non sfideremo le leggi della fisica per trovare un parcheggio e non ci ritroveremo a combattere per l’ultimo paio di…ma poi, immancabilmente, coi tempi che incalzano e il “no vabbè non posso fare niente a…è stato gentile; o non posso non fare nulla al mio capo, a mia suocera, all’amica sempre presente…” ci ritroviamo coi sacchetti in mano, alleggeriti nel portafoglio a fare i conti di chi manca all’appello.
Il professor Knutson della Standford University sostiene che, più del consumismo o della tradizione, lo shopping natalizio sia il risultato di un adattamento evolutivo del comportamento dei nostri antenati, quando uscivano dalla grotta in cerca di cibo. I due comportamenti infatti attiverebbero gli stessi circuiti neurali: le scansioni cerebrali, effettuate negli studi, mostrano che quando le persone valutano i prodotti e i prezzi, si attiva il nucleo accumbens. Quando in quella zona avviene il rilascio di dopamina, le persone sono motivate all’azione.
La prospettiva di un acquisto perciò, presumibilmente indotta dal marketing e dalla pubblicità, può attivare i circuiti sopra citati e predisposti per affrontare il giro dei negozi. Altri circuiti, inoltre, si attivano nel momento in cui concepiamo prezzi troppo alti, inibendo dopamina e smorzando l’entusiasmo. I due segnali si combinano, passano poi per la corteccia prefrontale nella quale avviene la decisione finale dell’acquisto o meno. So cosa state pensando “ma a me succede di comprare cose troppo costose e poi mi sento in colpa!”. Eh si ma questa volta è “colpa” della corteccia cingolata che si attiva in caso di conflitti tra le informazioni, proprio come nel caso in cui desideriamo fortemente una cosa ma sappiamo che costa troppo per le nostre tasche.
Signore e Signori però un po’ di contegno per favore! E ricordiamoci che sempre “cervelli evoluti” siamo e in quanto tali siamo in grado di indirizzare e modulare ciò che avviene nel nostro cervello. Una buona strategia per evitare di trovarci col portafogli vuoto può consistere nel programmare le uscite per lo shopping e ridurre le occasioni di indecisione e conflitto. Per fare questo occorre stabilire un budget e fare una lista di cose da comprare prima di uscire. Preferite lo shopping in giorni meno affollati per evitare l’effetto “centro commerciale” in cui le tentazioni si moltiplicano essendo circondati da cose da comprare e da persone che le comprano.
Lo shopping online permette di disperdere meno l’attenzione andando più su una ricerca mirata ma non è privo di insidie date le occasioni convenienti e i banner pubblicitari ormai profilati sulle nostre digitazioni. L’importante è contenere al massimo il numero di decisioni da prendere in modo estemporaneo ed evitare le corse a fine giornata quando la stanchezza ci rende più vulnerabili.
In sostituzione allo stress degli acquisti natalizi, potrebbe essere un’idea regalare o regalarsi un bel percorso di rilassamento, un corso di Training Autogeno o di Mindfulness per stare bene.